domenica 16 gennaio 2011

A Noooooooord!

Buona notte a tutti!
Siccome sono un piccolo psicopatico, vi faccio subito sapere che sto aspettando una comunicazione e quindi fino a tardi sarò sveglio e quindi posso scrivere il post che avevo deciso di scrivere questa sera, ma che ho dimenticato di fare a causa di... beh, bella domanda.
Siccome siamo parte del nord Europa, come blog (una legacy fondamentalmente basata sui nostri desideri impuri) abbiamo deciso di guardare tutte le selezioni nordiche. Stavo per dire Scandinave, ma non voglio escludere la povera Finlandia che è abbastanza trattata male per avere una lingua che suona strana (ma è tanto carina) e nei nostri comic preferiti dice solo "Perkele!".

Quindi partiamo dalla Finlandia.
Il Laulukilpailu (è sempre bello scrivere nomi impossibili da ricordare) è iniziato venerdì sera con il primo heat.
Vorrei iniziare con una piccola critica al sistema finnico. Saranno tre semifinali da 5 canzoni. Di queste 5 andranno in finale tre. In più delle sei eliminate verrà ripescata una canzone per fare 10 in finale.
Insomma, due heat interi di gente che passa. A questo punto perché non fare una finalona a 15 che costa anche meno come produzione?
Ma a parte questo!
La canzone degli Automatic Eye - lo dovrei negare, ma sono masochista - era carina, anche se loro sembrano un gruppetto emo.
Ma non è passata! In compenso sono passati Marko Maunuksela (con forse la canzone migliore delle tre in finale attualmente - è fuoriuscito dal programma di Tango, infatti la canzone si chiama Synkän maan tango. Qualsiasi cosa voglia dire parla di tango.), i Cardiant e Johanna Iivanaine (che trovo totalmente inutile).

Solitamente si va in ordine cronologico a raccontare le cose, ma in questo caso passo prima all'ultima semifinale nordica del weekend perché è stata un parto.
Cinque canzoni nemmeno esaltanti, il palco solito, bambini che ballano Satellite, bambini che fanno i valletti, un gioco con degli ospiti interminabile e nemmeno troppo divertente.
Però c'era la lingua islandese che rendeva il tutto un po' più bello.
Risultato: il doppiatore di Mickey Mouse versione islandese è stato fermato, mentre Erna Hrönn è passata in finale con "Ástin min Eina" che era la migliore della serata.
Poi dovrei parlare di Haraldur Reynisson, ma la canzone era troppo inutile, tanto che all'annuncio mi sono guardato intorno chiedendomi se questo si fosse esibito in un momento di mio sonno.

Per terminare parliamo dei nostri vicini di casa, del loro fotografo molto bravo e del loro scialbo programma.
Insomma, i norvegesi hanno una qualità alta nelle canzoni, ma non sanno gestire un'ora e venti di show in nessuna maniera possibile. Partiamo dal fatto che le cartoline di presentazione duravano quasi quanto la canzone. Aggiungiamoci il palco che non cambia dal 1985 quando hanno vinto con le Bobbysocks. In più il fatto che l'interval act fosse una tizia che cercava MISTER ØRLAND e ha quasi ucciso un vecchio facendosi trasportare in braccio E in più abbiamo avuto un nuovo incontro ravvicinato con i Keep of Kalessin, quella stramaledettissima band che l'anno scorso quasi vinceva.
Ora se qualche fan dovesse passare di qui mi strangolerebbe, ma sono stati quattro minuti di melodie inesistenti, chitarre elettriche su chitarre elettriche, gente che rutta al microfono (una nostra parente - grazie a Dio non dal mio lato - direbbe che il cantante ha una bellissima voce. Mh.) e Alexander Rybak che suona un violino elettrico e fa i backing vocals - senza togliersi la vita.
A questo punto dovremmo parlare delle canzoni. Tra gli eliminati apprezzabilissima Sichelle con la sua canzone pop elettro, apprezzabile Carina Dahl con la sua "Guns&Boys" - sì, lei tanto maiala - e un po' meno apprezzabili, ma comunque validi, i Gatas Parlament col loro rap (qualcosa sul lavorare meno e fare più fiki fiki).
In Siste Sjansen (se così si scrive) il gruppo dansband/country Sie Gubbe e gli Use Me - bravi, bella canzone, ma dal look sembra abbiano in media 12 anni e siano nati per gemmazione da Adam Lambert.
In finale l'inutile canzone della coppia di coriste di Mira Craig (partecipante dell'anno scorso) in arte Åste & Rikke che hanno certamente vinto grazie alla presentazione "viviamo in un monolocale sfigato, it's my time, caspita dobbiamo vincere è il nostro sogno".
L'altra canzone in finale - la migliore della serata, arrivata però al secondo posto, maledette storie strappalacrime - di Helene Bøksle, intitolata Vardlokk. Se volete una descrizione, vi basti sapere che assomiglia ad Alvedansen (Norvegia 2006).
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