mercoledì 13 aprile 2016

Riassunto dell'Eurovision in Concert.

In un momento di follia, Matt e Marco hanno comprato i biglietti per l'Eurovision in Concert, prenotato i voli e via verso nuove avventure.
Scusate il ritardo nello scrivere questa guida, ma ci voluto un attimo a riprendersi.
In più lentamente usciranno le nostre interviste!

APPUNTI SUL VIAGGIO
1) Il viaggio in aereo Londra-Amsterdam è una cagata pazzesca [cit.]. Ci si alza in volo, le signorine di EasyJet passano a vendere la loro anima, poi “Cabin crew, prepare for landing”.
2) Certo aggiungiamo però che “landing” vuol dire una pista a chilometri dal terminal. Tipo che sono abbastanza sicuro l’inizio della pista fosse in Belgio.
3) Amsterdam non è la mia città né quella di Marco. I trasporti costano più di Londra, ti fanno pagare 1€ in più sul biglietto del treno perché sì e ti applicano commissioni sul pagamento con carta di credito. Io boh.

PRESS EVENT
4) Fare press per l’Eurovision è stressante. Ma non tanto per il dover parlare con cantanti (dovreste vedere con che scioltezza Marco ha intervistato chiunque - i filmati arriveranno presto), ma per l’avere a che fare con i fan che si improvvisano stampa (o la stampa che impiega i fan per fare interviste). Ho sentito un paio di domande di poco tatto (ad esempio: “L’Austria ha vinto, poi è arrivata l’ultima, ora tocca a te Zoë. Che succederà?”) e ho visto gente spingere per registrare saluti per siti/blog/zie/cugini/animali domestici.
5) I cantanti di quest’anno sono molto carini. A parte una nazione - che non vi dirò che così morite di curiosité, dico solo uno dei comeback di quest’anno - che era un po’ difficile, ma gli altri tutti molto simpatici e alla mano.
6) Il conduttore dello show e dell’anteprima dell’evento stampa è stato maleducato con alcuni cantanti, praticamente cacciandoli a calci dal palco quando interagivano con il pubblico. Oltretutto cercavano di dire qualcosa di particolare di ogni persona e Hovi Star era “è molto interessato nella moda!”. Che - sinceramente - è la cosa più cliché da dire. Magari raccontare dei programmi in cui ha partecipato? Del perché ha scelto il nome Hovi Star? Pareva brutto?
7) Hovi Star urlava YASSSSS ogni due per tre. I’m too old for this.
8) Kaliopi ha una voce eccezionale, suona il piano da Dio e sa parlare una sfracassata di lingue. Inchiniamoci a lei.
9) Sanja Vucic - vedi sopra. Non ha suonato il piano, ma parla 7 lingue e ha una voce che può spaccare i timpani. Ed è di una bellezza incredibile.
10) Amir Haddad era ovunque. Si stava divertendo tantissimo a fare interviste e incontrare gli altri cantanti.
11) Francesca Michielin è molto simpatica, la poverina si è beccata i due qui presenti idioti a intervistarla e chiacchierare e il risultato è l’intervista meno professionale della storia. Almeno ce la ridevamo.

12) La povera Barei era praticamente invasa da fan spagnoli che non la lasciavano andare.
13) La sensazione generale era di armonia. Lo sottolineo perché ogni tanto la competizione sembra davvero troppo accesa, invece qui erano dei cantanti da nazioni diverse che si stavano conoscendo e stavano facendo amicizia.

IL CONCERTO
14) La gente era in coda dalle 6.30/7 per stare sottopalco. Io e Marco ci siamo presentati alle 8.20. Tra l’inizio della serata e la fine siamo avanzati così tanto che se facevano un’altra pausa eravamo sul palco a cantare.
15) Un biglietto costava 40€ (Dichiarati sul sito: 35€. Poi c’erano 3 e qualcosa di service charge + una percentuale per il pagamento della carta di credito - davvero boh), quindi immagino che chi l’abbia comprato ci abbia pensato un minimo prima. Una marea di gente nel pubblico era disinteressata/si comportava come fosse superiore alle masse e “guarda questi plebei che vengono ad ascoltare roba dell’Eurovision”. Anche meno. (Che poi l’evento era sold out il giorno stesso. Quindi questa gente ha aspettato APPOSTA il biglietto - boh)
16) Nessuno ballava. Si sono animati a Douwe Bob e poi si è svuotata la sala. Boh?
17) Tutti i cantanti hanno cantato bene - a parte UK che ha fatto uno svarione sull’inizio.
18) Hanno chiuso la serata con Barei - gli spagnoli hanno assordato chiunque ad urla e coprivano addirittura la sua voce. Boh, che cosa siete venuti a fare?
19) Nei 15 minuti di pausa tra slot di cantanti hanno tirato fuori delle perle dello Schlager. Ho perso la dignità su Kom delle Timoteij.
20) Marco ha fatto “amicizia” con una bionda pazza che non ci mollava più. Siamo dovuti scappare MOLTO più avanti.
L’AFTER PARTY
21) Anche qui - abbiamo fatto le fighe. Usciti alle 23.30 dal concerto al posto di andare direttamente ci siamo fermati a fare pausa glam rienergizzante da Burger King. Abbiamo condiviso un Supradyn - che è essenzialmente quello che mi manda avanti qui a Londra. Arrivo all’afterparty: 00.30.
22) 9.50€ un Gin and tonic. Nei posti più costosi a Londra: £4.50. MI STATE PERCULANDO?
23) Alcuni cantanti erano all’after party. Ovviamente i fan li hanno tartassati di richieste e foto, tanto che Amir a momenti si nascondeva. Amir, Poli Genova (fantastica) e Deen hanno cantato dal vivo. Magari c’è stato qualcun altro quando siamo arrivati, ma eravamo in ritardo.
24) I Minus One se ne sono andati dopo di me. Io ho abbandonato la scialuppa poco prima delle 3. Non ho più l’età per queste cose.
25) Io e Marco abbiamo dato spettacolo ballando. Di nuovo, come al concerto, nessuno si muoveva a parte noi. Abbiamo dovuto aspettare che se ne andassero i musoni per avere un po’ di spazio e movimento intorno.
26) La povera Barei invasa di nuovo dai fan. L’ho sentita urlare a qualcuno che il suo nome vero era Barbara.

IL RITORNO
27) Alle 4 ero in aeroporto, alle 7 l’aereo decollava, alle 6.55 atterrava (ciao, fuso orario, ciao), alle 9.15 entravo in casa. Da allora mi sto addormentando su tutte le superfici di casa.
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