giovedì 20 aprile 2017

Orientali's Drama

Dovevo fare questo post da settimane, ma stavo aspettando si calmassero le acque. Cosa che è successa qualche giorno fa, quindi quale modo migliore per 1) riassumere il tutto e 2) attirare altri visitatori dalla Russia.

Visto il ritardo del post sarete tutti a conoscenza del drama del secolo. Per quelli distratti o che usano noi come sola fonte di informazione (why would you do that) ecco un piccolo riassunto. La Russia non ha dato segni di vita per tutta la stagione di selezione delle canzoni, salvo svegliarsi all'ultimo scegliendo Julia Samoylova, una partecipante di The Voice con un handicap fisico che la costringe a usare una sedia a rotelle e che è stata in Crimea (che lei supporta come parte della Russia) per un concerto. L'Ucraina ha una legge che dice che se sei stato nella Crimea post annessione passando da un confine diverso da quello ucraino sei una persona non gradita in Ucraina e ti verrà negato l'accesso qualunque sia la tua nazionalità.
Ora, capite che le due cose non si mescolano benissimo tra loro.

L'Ucraina aveva chiarito che i cantanti russi sarebbero stati i benvenuti, tranne coloro inseriti in una lista di personalità pubbliche che avevano visitato la Crimea post invasione. La Russia aveva promesso che avrebbe scelto gente che non aveva infranto la legge.

Passano i mesi e la Russia non dà segno di esistere, e quando tutti li davamo per ritirati pah, il colpo di scena. Che oh, va detto che la Russia sa benissimo cosa sta facendo; già dall'annuncio della cantante (prima di scoprire la faccenda della visita in Crimea) abbiamo pensato “ah, toh, scelgono lei così evitano i buuuh e se succedono la Russia può dire che gli ucraini sono merde perché hurr durr sedia a rotelle”. Certo, molti fan dell'esc hanno la sensibilità di un trattore quindi avrebbero ululato comunque, ma non è questo il punto.

Il punto è che la Russia ha chiaramente scelto lei giusto per causare drama, anche perché diciamocelo, la Russia è di quelle che lotta per vincere e in una situazione normale non sceglierebbe mai quella canzone (o quella cantante). La giustificazione russa è che Julia non era nella blacklist e quindi sono perfettamente in regola. Ovviamente non era in blacklist perché -con tutto il rispetto per la cantante- non è così importante o prominente nella scena musicale o politica russa, e quindi l'intelligence ucraina ha anche cose più urgenti da fare che indagare su ogni singolo bipede con pollice opponibile russo. Una volta selezionata varie persone hanno sottolineato che il suo ingresso in Ucraina va contro le leggi nazionali, e qui i servizi segreti hanno ovviamente preso in mano la faccenda. Quindi da questo punto di vista non ci vedo niente di strano, implementano solo una legge.
E badate bene, sono d'accordo sul fatto che forse l'Ucraina avrebbe potuto fare la superiore e farla entrare, ma dimenticate un attimo l'Eurovision e pensate a quella cosa chiamata vita normale (che mi dicono esista, non mi fido ma prendo questa informazione per buona) e ai rapporti tra le due nazioni: ignorare la legge per lei aprirebbe uno scenario dove con la scusa di altre competizioni (o qualsiasi altra cosa) la Russia chiederebbe di ignorare la legge, destabilizzando ulteriormente la situazione; allo stesso modo avere la Russia scegliere un altro cantante (o riconoscere la validità del ban) significherebbe riconoscere la violazione della legge, legge che parte dall'assunto che la Crimea è parte dell'Ucraina e capite che chiaramente non è un'opzione.

A tutti i vocalissimi sostenitori di “eeeeh ma quando la Russia è contro gli omosessuali vi indignate contro le loro leggi!” vorrei dire che i due fatti sono diversi. Completamente. Le leggi contro gli omosessuali targettizzano un gruppo non per le loro azioni ma per il loro semplice essere; la legge ucraina colpisce persone che hanno compiuto volontariamente un'azione, non tutti i russi. In breve: non puoi scegliere se essere gay, ma puoi scegliere se andare in Crimea.

Ovviamente tutto 'sto casino ha svegliato Jon Ola Sand che poverino, di solito viene disturbato solo per dire tre frasi (nelle quali ancora si incarta) all'ESC. La sua idea geniale è stata “fatela cantare in Russia e trasmettiamo l'esibizione con un collegamento via satellite!”. Diamogli merito di aver messo d'accorso Russia e Ucraina con l'unanime risposta di SUCA (espressa in frasi più lunghe e burocratiche): l'Ucraina ha deciso che le persone non gradite non devono nemmeno apparire in tv, la Russia ha puntigliosamente ricordato il regolamento dell'ESC, che vuole i cantanti esibirsi live nello stesso palco. Capisci che se la Russia deve ricordarti il regolamento della manifestazione che capeggi sei messo maluccio.

Ingrid Deltenre, general director dell'EBU che occuperà quel posto fino a quando non verrà trovato un sostituto, ha mandato una lettera all'Ucraina velatamente minacciosa, dicendo che molti stavano minacciando di ritirarsi se Julia non avesse potuto partecipare all'ESC e blablabla minacce di ban. In effetti molti si sono ritirati sì, ma dal Moscow Eurovision Party. Gente confusa. Ovviamente l'Ucraina ha commentato con -riassumo per comodità di voi lettori- STICAZZI.
Ma veniamo al lato più... legislativo. Può l'EBU bannare l'Ucraina per questo motivo? Secondo il regolamento no. Tralasciando il fatto che il divieto viene dal governo e non dal broadcaster (che da regolamento EBU per poter essere un membro deve essere indipendente dal governo), in nessuna parte del regolamento ESC c'è scritto che il broadcaster è responsabile dell'ingresso nel Paese ospitante dei partecipanti. Quindi sono minacce basate sul nulla, prova ne è che sono abbastanza astratte: se avessero in mano qualcosa di usabile per piegare la volontà ucraina l'avrebbero fatto, è il momento giusto per farlo. In tutto questo l'aspetto più fastidioso è la smaccata preferenza nei confronti della Russia. Perché l'Ucraina è quella che si becca lettere e avvertimenti, quando è la Russia che in questo caso ha provocato?

Alla fine comunque la Russia si è arresa e ha optato per il ritiro, che probabilmente era il suo piano dall'inizio.

Tl;dr: la Russia provoca, l'Ucraina applica la proprie leggi, la Russia si ritira, l'EBU riesce sorprendentemente a scegliere la peggior risposta a ogni nuova situazione.
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