domenica 6 febbraio 2011

The Sunday Review - Edizione 1


Buongiorno a tutti! Mi sono svegliato con una certa nausea sentendomi Ke$ha, ma poi mi sono reso conto che lei si sfonda di alcol il sabato sera, io invece per il nervoso Melodifestivalen ho fatto fuori metà pacchetto di lacci gommosi alla fragola IKEA.
Ma partiamo con questa edizione del Sunday Review! (Che forse diventerà una rubrica nuova, ma mi sa che fallirà come tutte le altre)
Partiamo quindi dalla Noruega!

Insomma. Abbiamo seguito tutte le semifinali con tanto piacere e ieri sera si è svolto il Siste Sjansen che è stata una tragedia.
Partiamo dal fatto che io e Lirin stiamo facendoci guerra scommettendo sui risultati delle varie finali nazionali e sto vincendo io, ma che ieri sera il mio vantaggio in Norvegia si è assottigliato. Quindi continuiamo col fatto che di tutte le canzoni inviabili in finale sono state scelte quelle dei Sie Gubba (che Lirin apprezza - sono dansband e lei impazzisce per il dansband anche in norvegesebergamasco) e quella dei Lucky Bullets (i Rockabilly che pensavo di poter reggere, ma ieri sera quando li ho risentiti volevo ucciderli). Aggiungete al nostro disappunto il fatto che i Lucky Bullets hanno vinto contro i Susperia, quelli Metal che sono riusciti a passare battendo Endre che aveva una canzone pop, ma certamente più utile.

Aggiungeteci invece che Lirin, siccome è una sfigata, ha cercato di fare scommesse anche sulla Lettonia vincendole tutte. Peccato io abbia chiuso il sito della televisione lettone a metà ascolto dicendole che non riuscivo a sopportarle che mi facevano talmente schifo tutte... beh. Auguri a Lirin per aver vinto 5 a 0 contro se stessa!

Nota di colore. Quello qui sopra è David Ascanio, l'unica cosa che si salva dell'intera selezione spagnola che è un massacro ai timpani.
Prima di tutto perché gli spagnoli pare credano che il saper cantare sia urlare come dei rincoglioniti in un microfono, secondo perché il pubblico è così rompicoglioni e urlante che - porca miseria - nemmeno in Italia si trova.
Cantanti utili non ne ho visti. Ho anche chiuso dopo averli sentiti tutti e dodici perché un altro round di quella roba non l'avrei retta. E poi delle cartoline assolutamente inutili dove si chiedono come hanno fatto certi stati a vincere in tali anni quando c'erano loro con canzoni migliori (che è un segno di poca autocritica, visto che metà delle volte era robaccia quella che avevano portato loro. O gente urlante). Ho dato ragione solo sul 1990, le Azucar Moreno erano molto più brave del vincitore di quell'anno (...sì, Toto Cutugno, Italia 1990).

Volevo dare qualche informazione divertente sul Melodifestivalen e sull'efterfest, ma mentre l'anno scorso l'aftonbladet faceva dalle 23 alle 4 del mattino a fare fotografie e caricarle, quest'anno ne hanno messe 25 in totale e sono tutte doppie.
Risultato: sembrava che la festa fosse vuota completamente e che ci fosse solo Danny con la Serneholt (non assieme né uno sull'altra, sfortunatamente. Crisi di coppia tra Marie e Måns non ancora prevista, quindi). Foto divertenti: Viberg che sembra sia arrivato di nascosto alla festa e l'unica cosa che voglia fare sia correre in bagno a farsi una pista. E la Silver con un'aria da strafatta stracciona che mi inquieta abbastanza.
La Andersson invece era in disparte. Non pervenuti: Dilba e Le Kid.
Cose divertenti da far notare della serata di ieri: nonc i stavamo più con la regia. Ovvero. Ultimo nome annunciato dei cinque passati alla finale era stato Danny e la regia ha messo subito "In the club" come se fosse andato direkt till Globen (cosa che è successa mezzo secondo dopo) e dei quattro restanti avevano messo Andersson vs Jenny Silver dicendo che una delle due sarebbe andata a casa per poi cambiare inquadratura e sostituire la Silver con i Le Kid. Risultato: le due donne in Andra Chansen, i Le Kid a casa. E Marie che a microfono aperto chiede "ma cos'è successo?". Te lo dico io amore: l'efterfest era vuoto perché la regia l'aveva già frequentato durante i primi 45 minuti di programma!