venerdì 20 giugno 2008

Vanity&Pride


Ed ecco un'altra piccola esclusiva di 12p4se! In realtà ho contattato alcuni cantanti italiani per poter fare qualche domanda qui e là e scrivere della lunga estate italiana (in attesa della ripresa dell'ESC e delle prime speculazioni sul Melodi) e ho ricevuto una gradita risposta da due persone che stimo (ora ancora di più, vista la disponibilità) e che ora vi presento.
Come da immagine sopra il testo, siamo riusciti a contattare Paola&Chiara e a fare qualche domanda curiosa sul loro nuovo singolo "Vanity&Pride" (contenuto nell'album "Win the game").
Innanzi tutto, se volete assaggiare la canzone, vi conviene andare sul canale ufficiale di YouTube delle sorelle Iezzi cliccando qui dopodiché vi innamorerete come ho fatto io del cd e deciderete di comprarlo. Quindi, fidatevi di me e andate sull'iTunes Music Store e cercate "Win the game" oppure dal negoziante di fiducia che sicuramente farà qualche gesto à la Fonzie e vi stenderà un red carpet.
No, senza scherzare troppo: Il cd e il singolo hanno anche una buona causa di fondo. Supportano infatti Raising Malawi, movimento supportato anche da Madonna (e non è che se lo dice lei dobbiamo farlo. Però questa volta sì).
Ora, ora, ora... prima di partire con l'intervista devo ringraziare Paolo Santambrogio per le foto delle sorelline d'Italia e andate a farvi un giro sul loro sito www.paolaechiara.it.

Partiamo da Vanity & Pride: Vanità e orgoglio (che sembra la descrizione del maschio moderno), un sound molto estivo e per nulla banale. Cosa vorreste dire di più su questa canzone?
Chiara: Grazie. Sono contenta che ti piaccia la canzone. Vanità e l’orgoglio sono forme d’ego che tutte le persone hanno. Nella canzone cerchiamo di trasmettere un senso di unità e amore universale, ma si può stare bene con gli altri solo quando abbiamo corretto e affrontato noi stessi. Ecco perché la vanità e l’orgoglio possono essere ostacoli all’emancipazione personale.

Win the game, l'ultimo cd, ha una carica e una raffinatezza che lo rendono sensuale e irresistibile. A cosa vi siete ispirate per produrlo?
Paola: Grazie del complimento prima di tutto… Avevamo voglia di scrivere un album in inglese… o meglio, ci siamo rimesse a scrivere e le parole ci sono venute fuori direttamente in inglese… quindi abbiamo proseguito. Musicalmente si rifà molto al pop che ascoltavamo quando eravamo ragazzine. Agli anni ’80,alla new wave… quei suoni raffinati e a tratti un po’ scuri (Vanity&Pride, Cambiare Pagina, Rumors, 99%, Tu sei il futuro)… ma ci sono anche influenze di genere più funk, soprattutto per ciò che riguarda le linee di basso (Secret, Morphine, Second Life). Ci siamo ispirate a Pet Shop Boys, Duran Duran, Madonna, Depeche Mode, Michael Jackson, Spandau Ballet, Bowie).



Non avete trovato rischioso cantare in inglese anche in Italia? Anche Elisa ha ricevuto più successo cantando in italiano, non trovate che questo fatto curioso sia limitante per un artista?
Paola: Si lo è e sinceramente non capisco il perché. Le reticenze più grosse infatti arrivano dai media, non dalla gente. In Italia siamo oramai abituati all’inglese, ma i media spesso non accettano e non spingono cantanti italiani che decidono di cantare in inglese oggi. Negli anni ’80 invece questo succedeva, si pensi a Raf, a Spagna, a Tracy Spencer a Dan Arrow, Scialpi… ce n’erano davvero una marea! Questa cosa è paradossale, ora che siamo nell’era dell’Europa, della globalizzazione, di Internet... questa chiusura non la capisco! Negli altri paesi non è così.
Chiara: Di solito non facciamo musica pensando a quello che fanno gli altri o a quello che potrebbe andare sul mercato. Le canzoni sono venute fuori così , ne siamo molto orgogliose. Siamo state sempre pioniere per scelte e coraggio nei progetti in questo paese. Siamo due che amano essere libere.

Chiara ha pubblicato un singolo da solista chiamato "Nothing at all" che riprendeva molto Erotica di Madonna (versione You thrill me, quella del confessions tour). Qual è stata l'ispirazione su Chiara di questa grande artista? E su Paola?
Chiara: Madonna è un fenomeno senza precedenti. La seguo e la ammiro da quando avevo 13 anni ed è sempre stata un modello di autoaffermazione per me. Ha influenzato generazioni di persone. Ha una mente grandiosa.
Paola: Amo e apprezzo madonna come moltisimi altri artisti. Certo, lei è una sopravvissuta degli ’80. Riesce ancora oggi a stare al passo con i ragazzini e ad arrivare ancora prima in classifica… questo fa di lei una fuoriclasse. Io,che ho amato molto George Michael e Michael Jackson (e che li amo tutt’ora) ho dovuto ammettere che loro hanno mollato e questo mi intristisce molto. Madonna ha il merito di avere una grinta fuori dall’ordinario. Non è una donna né un’artista comune! Per forza poi ispira così tanta gente...

Alcuni hanno invece criticato il video di "Nothing at all" dicendo che era davvero una copiatura di Madonna. Quali sono, in realtà, le cose simili nel video tra Chiara e Madonna?
Chiara: davvero poca gente ha criticato. Ma io ho parlato con queste persone e la gente ha capito profondamente il perché di quel progetto. La gente ha amato la mia canzone e la citazione a Madonna era dichiarata. Mi dicono che le somiglio. Forse un po’ perche’ sono bionda, scrivo canzoni pop, sono piccola di statura e so quello che voglio.

In Italia siete considerate icone gay al pari di Rettore e Lorella Cuccarini. Ne siete onorate? 
Paola: Non lo so… c’è una zona della gay culture che non comprendo fino in fondo. Io amo le cose belle e ben fatte. Le cose che comunicano cultura, bellezza, qualità musicale ed estetica e profondità. Se nell’essere icone gay ci sono compresi tutti questi concetti allora è una cosa che mi piace…! Anzi adoro.



E se per caso aveste un figlio e fosse gay, come vi comportereste?
Paola: Farei tutto quello posso per cercare di trasmettergli serenità e tranquillità. Mi farei presentare il fidanzato. Gli starei accanto nei momenti difficili. Farei tutto ciò che una mamma amorevole farebbe.
Chiara: sono convinta di questo: Quando metti al mondo un figlio, non sei il proprietario di tuo figlio. Un individuo è libero di essere ciò che è. Da genitore devi fornire aiuto ed educazione a stare al mondo, ma poi deve fare da solo. Non sopporto le invasioni dei genitori nelle vite dei figli, sono grandi forme di egoismo, sia che uno sia gay o no.

Noi solitamente parliamo di Eurofestival. Vi hanno mai fatto notare che la manifestazione (ritenuta la più gay d'Europa) si adatterebbe a voi? Non solo per vari cliché che possono a volte essere noiosi, ma anche per le caratteristiche delle vostre canzoni che sono nel medesimo stile musicale che prevale nella manifestazione.
Paola: No, nessuno ci ha mai parlato in questi termini dell’Eurofestival… e sinceramente non l’ho mai vista la manifestazione, dovrei prima dare un occhio per poterti dire se è adatta a noi.

Crearsi una propria etichetta indipendente sembra andare di moda: nella realtà, quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa cosa?
Chiara: E’ troppo presto per dirlo. Ci vorrà ancora un anno per capire se funzionerà, non e’ facile mettere in piedi un’attività imprenditoriale al giorno d’oggi. Ne siamo orgogliose e restiamo comunque con i piedi per terra.


Siete "nate" dietro agli 883, che cosa ricordate di quella esperienza così importante per la vostra carriera? (Se vi interessa io ricordo una videocassetta contenente tutti i loro video che avevano regalato a mia sorella al compleanno. E vi ricordo perfettamente)
Paola: Noi siamo nate un bel po’ prima in realtà. Quando Claudio Cecchetto ci ha scovate in un locale di Milano a cantare con il nostro gruppo d Funk, facevamo quella vita da anni. Ci pagavano 50 mila lire a sera a testa (quando ci pagavano) e montavamo e smontavamo da soli tutti gli strumenti. Finivamo alle tre/quattro del mattino sfiniti, ma felici perché avevamo suonato e ci eravamo divertiti. L’esperienza con gli 883 è arrivata parecchi anni dopo. Ed è stata grandiosa. Da Claudio e Marco Guarnerio e naturalmente da Max, abbiamo imparato cos’è il professionismo a quei livelli. La musica e l’arte che si mescola al senso degli affari, alla puntualità di un progetto. E’ stata un’esperienza che ci ha formato molto il carattere e ci ha fatto capire che avevamo bisogno di una strada tutta nostra.



"Ci chiamano bambine": la prima di una serie di provocazioni?
Chiara: Se sembra una provocazione, non era intenzionale. Noi abbiamo fatto ciò che il cuore ci suggeriva, spesso la gente lo ha trovato trasgressivo. Abbiamo una mente libera, forse è questo il punto.

Avete anche pubblicato un singolo che parla di Anoressia, sentite che dovrebbe parlarsene di più sui media?
Paola: I media dovrebbero in generale occuparsi di più della gente e dei problemi della gente. Invece spesso tendono a parlare troppo di cose frivole, che non sono di nessuna utilità. L’anoressia, la depressione, l’isolamento,gli abusi sulle donne e i bambini, la discriminazione sessuale e razziale, le disuguaglianze e i disequilibri, il tema dell’ecologia legato alla vita sulla terra… sono problemi reali che ci riguardano sempre più da vicino e la gente è pronta oggi per saperne di più. Ci vuole un’ informazione più capillare e meno morbosità nel dare le notizie al tg. Un’informazione seria a favore e consumo del cittadino. Serietà su certi argomenti… più serietà… più coinvolgimento.
Noi siamo solo cantanti… ma quando ci chiedono o appena possiamo cerchiamo di farci portavoce di messaggi importanti, positivi, utili. Viviamo in un’ epoca e in un mondo difficile dove non si può più fare finta di niente e abbassare lo sguardo.

Il boom avviene nel 2000 con Vamos a Bailar, Viva el Amor!, poi nel 2002 con Festival... che cosa c'è ancora nei vostri pezzi di ora di quelle Paola&Chiara?
Chiara: la voglia di evolversi, di distinguersi, di dare energia alla gente. Ci piace ispirare il cambiamento nelle persone e spingerle a realizzare i loro sogni. Da sempre le nostre canzoni vogliono dire questo.

A proposito di Viva el Amor!... com'è stato essere per una sera Iris&Patrizia, le magnifiche sorellastre di Jean Claude in Sensualità a Corte?
Paola: Ahaha che meraviglia! Siamo state noi a contattare il gruppo di Marcello Cesena&Co e far loro i compimenti per sensualità… Li abbiamo sempre trovati magnifici, fin dai tempi dei Bronkovitz, dalla Dandini. Ma con Sensualità si sono superati… abbiamo chiesto loro se potevamo essere ospiti di una delle puntate (naturalmente in abiti settecenteschi)… loro ci hanno pensato un po’ e poi ci hanno invitate a Genova, dove registrano tutte le puntate. E’ stato divertentissimo ed estremamente creativo. Marcello, che è anche autore e regista, è un artista e un attore eccezionale! Così come tutti gli altri…Madreeeeeeee!!!



Nei nuovi scatti fotografici presenti sul sito sembrate sia delle bellissime bambole di porcellana che delle perfette indossatrici da Vanity Fair. Chi è stato l'ideatore di questo servizio?
Chiara: Tutto ciò che creiamo lo si fa in team. Con lo stylist Antonio Frana, con le nostre idee, con il fotografo Paolo Santambrogio. Si discute della luce, della direzione, del “mood”. Volevamo qualcosa che rimandasse agli anni 70 , abbiamo guardato riviste e magazine in stile Vogue America. Film come Scarface e da lì abbiamo deciso per il make-up, i capelli ed è tutto molto coerente. Il nostro disco ha atmosfere disco-dance 70/80 in stile Moroder. Pensa che Moroder fece la colonna sonora di Scarface e da quel film ci siamo ispirate per l’acconciatura di Michelle Pfeiffer. Ne progetto, tutto ha un suo filo conduttore.

Quali saranno le vostre prossime apparizioni pubbliche?
Tutti i nostri impegni sono sulla sezione NEWS del sito www.paolaechiara.it. Sicuramente saremo ospiti del Mardi Gras a torre del lago ad agosto… quindi… ci vediamo là!

E i vostri prossimi progetti? Ci sarà ancora qualcosa in collaborazione con Raising Malawi?
Chiara: il disco e il singolo sono legati da un anno a raising Malawi. Ma anche a progetto terminato continueremo a sostenere il loro operato sul sito e su myspace.

Volete lasciare detto qualcosa ai nostri lettori?
A tutte le persone che hanno voglia di trasformarsi e cambiare per diventare migliori… Vi vogliamo bene…! Le vostre Iris e Patrizia - uh, pardon - Paola&Chiara

Un grandioso ringraziamento alle ragazze per la loro disponibilità: siete davvero delle persone speciali!
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