domenica 20 novembre 2011

Stockholm i mitt hjärta! (1/3)

Ovvero: una guida su come viaggiare disinformati.
Partiamo dal fatto che ho acquistato il biglietto aereo completamente random, su RyanAir, scegliendo giornate casuali (martedì-giovedì con aereo in partenza alla mattina presto del venerdì), prenotando un ostello e comprando solo i biglietti del pullman dall'aeroporto a Stoccolma Centrale and back.
Primo problema che mi sono posto solo due giorni prima di partire: i soldi. Perché abituato a viaggiare in mezzo mondo con l'Euro, andare in un posto dove hanno delle banconote tutte diverse e piene di faccine carinissime non mi avrebbe aiutato. Siccome volevo fare una cosa utile a tutti con questa guida, consiglio caldamente di NON cambiare i soldi, ma di prelevarli con bancomat/carte ricaricabili/non so cosa caspita abbiate nel vostro portafoglio. Perché solitamente alla somma prelevata ti aggiungono l'1% e 2€ di prelievo e rimane sempre e comunque una spesa minore di quella che potreste affrontare al Forex, il cambiavalute.
Detto questo. La Svezia è un mondo moderno, quindi alla fine di banconote ve ne conviene tenere poche per pagare cosucce stupide come caffè, caramelle e fuffina varia, perché tanto potete quasi ovunque pagare con carte varie. Ma visto che l'Intesa San Paolo non mi ha ancora assunto per far promozione alla loro banca, passiamo al viaggio che ha cambiato la mia vita (circa).
Diciamo che ho avuto una botta di culo. Skavsta è un aeroporto microscopico, scendi, cammini tra transenne, entri, passi il duty free e sei fuori, nel nulla. Quindi con la mia solita tecnica (siediti in seconda fila, non togliere nulla dal bagaglio così lo ritiri in mezzo secondo, corri come un pazzo) sono riuscito a salire sul primo pullman per Stoccolma, che mi ha chiuso la porta dietro il culo e mi ha fatto arrivare nella City alle 13.40.
Partiamo dal mio fetish. La Tunnelbana. Ovvero la Metro. A parte che ho una tessera dei trasporti di Stoccolma che mi scade nel 2017 (e domani dovrei fare quella di Milano che mi durerà fino al 2015.) la metropolitana di Stoccolma è carinissima, pulitissima, funzionante e piena di stazioni tutte colorate (che a Milano dovrebbero vergognarsi, visto che le due stazioni "particolari" sono Garibaldi e Loreto. 2/96.). Pare che *mettere nome qui random* abbia definito la Tunnelbana come la più lunga mostra d'arte con i suoi 110Km!
Arrivato nella mia gioiosa location per dormire (evidentemente c'è qualcuno di sadico lassù. C'era un codice per la porta di ingresso e un codice per la stanza. Il codice per la stanza non sapevo dove andasse inserito, finché ho visto il tastierino sulla maniglia invisibile. Wtf.) sono riuscito a organizzarmi per un pomeriggio tranquillo con Michele, che poi si è trovato me tra i coglioni per altri due giorni, ma va beh.
Giusto per provare subito la vita Svedese: Fika (aka pausa caffè) in un bar di NK, in centro. Dio esiste e lo trovate da NK. Che alla fine è tipo la Rinascente a Milano, ma più vivibile. E la cheesecake sembrava decorata per una Regina, fate due conti e sappiate che la dinastia attuale potrebbe venir soppiantata da me. O in caso cercherò di sedurre il principe Carl Philip: sai mai che dopo una stripper voglia andare con un bell'italiano.
In ogni caso. La prima giornata è stata la più tranquilla poiché io ero in giro dalle 5.40 del mattino, quindi Gamla Stan notturna in velocità, serata da Berns e nanna. Circa. Perché ovviamente l'unico che si è beccato un altro italiano in ostello sono stato io. Il suddetto italiano, dopo avermi guardato male perché rientravo che era la 1 di notte, ha russato per l'intera nottata e alle 6 del mattino ha iniziato a fare la doccia terminandola alle 8. Ripeto. Alle 8.
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