domenica 22 aprile 2012

I am Matti Tii. Hot hot hot.


Per riscaldare queste giornate di Aprile dove essenzialmente succede ben poco (insomma: ieri c'era l'Eurovision in Concert e troppi hanno cantato in playback - VERGOGNA - e io sto impazzendo con un esame quindi per un po' saremo inattivi e morenti), abbiamo trovato delle bellissime canzoni che potrebbero formare la vostra playlist primaverile!
Dinah Nah - I am Dinah Nah

Lei faceva parte del gruppo musicale Caramell e… beh. Chissenefrega del passato: l'abbiamo scelta su consiglio di un certo tizio bergamasco (Eh. Va beh. Michele, lo sanno tutti che sei tu) e sono rimasto convinto di doverla pubblicizzare perché ad un certo punto, due giorni dopo l'unico ascolto che avevo fatto, mi sono ritrovato in ufficio a sculettare cantando I am Dinah Nah, Dinah Nah. Quindi beccatevela:

Laleh - Some die young

Siccome questa sera faremo due svedesi e due greci, l'altra svedese è una di quelle serie, che non fa festini allo champagne dopo le serate del Melodi (perché non ci partecipa) ed è l'ennesima Iraniana dalla Scandinavia che suona e canta. Some die young è una bellissima canzone scritta e prodotta da lei stessa, se dovessi descriverla direi che è qualcosa di più di una semplice ballad.

Vegas - Pio psilà

Ricordate il mio viaggio in Grecia nel 2010? Ecco, la canzone che andava tantissimo in quel periodo era una certa Tous Ponaei del gruppo rap/hiphop Vegas. Sono tornati, precisi come la morte, e a questo turno hanno prodotto una cosa più… tranquilla. Meno da sesso casuale in discoteca.

Elle - Kentro tou kosmou

E per chiudere. Stavo cercando un live della signorina Eleftheria Eleftheriou, rappresentante greca di quest'anno, per controllare la sua capacità canora e beh. A parte aver capito che è davvero brava dal vivo (ha fatto XFactor e mio marito Sakis Rouvas l'ha notata), ha anche fatto una bellissima canzone nel 2010 intitolata Kentro tou kosmou. E sì. Avete capito cosa voglia dire in greco. Ah, lei è citata come "Elle" perché molte canzoni le ha firmate col nome ELLE. In effetti scrivere Eleftheria Eleftheriou ogni volta è un parto.
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