domenica 17 febbraio 2013

The Sunday Review 2013 - 3/7

Partiamo la nostra solita review con gli annunci. E iniziamo con uno che ci coinvolge direttamente: l'Italia manderà Marco Mengoni a Malmö. La poca importanza del concorso per la RAI si è notata dall'annuncio ("Come sapete parteciperemo all'Eurovision Song Contest, quest'anno si tiene in Svezia e il rappresentante italiano è". Ora. Ci sono nazioni che preparano programmi lunghi almeno un'ora con la vita del cantante e nazioni che fanno almeno una conferenza, noi invece lo inseriamo come se fosse una notizia di poca importanza.) e io non sono per nulla contento: è una personalità che non mi piace, che gioca con la propria ambiguità sessuale (affermandolo anche in interviste) per fare i soldi, ma se avesse il coraggio di essere se stesso perderebbe il gruppo di ragazzine che sbava su di lui per il suo aspetto fisico. Per carità, ha una voce della Madonna, ma non ha saputo costruirsi un personaggio fuori da XFactor e la bellezza o presunta tale, nel mondo della musica non ti porta molto avanti. Finita la nota polemica: la canzone verrà annunciata nei prossimi 28 giorni (anche perché poi devono consegnare al meeting delle delegazioni i vari documenti).
Ah, riprendendo la polemica: non sono contento anche perché di nuovo, come era successo con Meneguzzi, ma in maniera amplificata, quest'anno, avremo orde di ragazzine che non conoscono il concorso, non si informano e sputano sentenze come "è block vote" o "ce l'hanno su con l'Italia".
Oltretutto - scusate, ma devo sfogarmi - ieri sera era così certo di vincere che ha interpretato il brano, l'ultima volta, senza controllo della voce e con una sciatteria esagerata. Poiché già qualcun altro pensava di vincere ed è arrivata nona, voglio ricordare - ma tanto non leggerà mai queste parole, quindi checcefrega - al signorino di Viterbo che là non avrà le fan a votare, ma gli altri 38 stati a decidere. E no: non venite a dire che l'EBU o la SVT gli rifileranno un numero d'uscita incorretto. Conoscendolo sarà una canzone impossibile da inserire tra le altre 25.
Ho scelto solo la Slovenia, ma parlerò anche di Cipro, perché hanno presentato lo stesso giorno e perché ho scritto troppa roba contro l'Italia e questo post sta diventando lungo (e insomma: dovrei pulire casa e stirare, non posso passare la mattinata a letto a scrivere, poi in ufficio ci vado nudo, ecco.). Insomma: parliamo prima di Cipro perché lo voglio liquidare in pochi secondi. È una ballad, potrebbe anche essere carina, ma è banale e sa di "ti dimostro di essere brava a cantare". Lei è Despina Olympiou e la canzone si chiama An me thimase. A me va benissimo, Cipro, che non abbiate soldi e non volete organizzare il concorso. Ma tanto se prenotate l'hotel fino a domenica mattina non vi ridanno indietro i soldi.
Dall'altra parte la Slovenia ha scelto qualcosa di inaspettato, un po' dance, un po' trance, un po' dubstep. Un po', insomma, quello che non hanno mai presentato in vita loro. La cantante però è Americana vivente in Slovenia (Hannah Mancini) che avevo detto già che aveva partecipato alla loro selezione anni fa e la canzone si chiama Straight into love. Potrebbe diventare un anthem, un po' come Je ne sais quoi, ma dipende tutto dallo staging.
In questo blocco volevo parlare delle tedescofone, ma ho dimenticato la Lettonia che nominerò subito (una volta in questa rubrica andavo in ordine di presentazione, adesso in ordine di fastidio): non mi piace. Si chiamano PeR e la canzone si chiama Here we go. Un rap che sembra uscito da una brutta pubblicità della Coca Cola. All'altra piace, ma non mi faccio più domande.
Passiamo ai tedescofoni!
Sempre per l'ordine di fastidio, l'Austria ha scelto tale Natàlia Kelly con "Shine". Un titolo che si è visto abbastanza sul palco dell'ESC e ora temo sia di contratto che una volta volta ogni due anni minimo una canzone venga chiamata shine. La canzone alla fine non è male, ma non è una da strappa mutande: quest'anno la selezione austriaca era un po' sottotono, in effetti.
Dall'altra parte, i tedeschi si sono resi conto di essere una delle nazioni più grandi in Europa e hanno organizzato una finale nazionale/mega concertone con 12 act. All'inizio abbiamo avuto paura nelle votazioni perché stavano vincendo tali "Labrassbanda" (però era la votazione online. E insomma: è facile fregare la votazione online, soprattutto se gratuita), ma alla fine ha vinto Cascada - che spero conosciate tutti perché è famosissima - con "Glorious". Previsioni per l'ESC? Potrebbe fare bene perché ha la voce e la canzone. Ma non per il nome: sapete che non serve su quel palco.
RAGIONAMENTO CHE HO FATTO IERI: la Germania tra il 2005 e il 2009 ha fatto palesemente schifo. Finali nazionali con cantanti inutili, selezioni interne di act improbabili, trash e kitsch che non diventavano camp... ed eravamo tutti lì a dire "ma caspita, Germania, manda Cascada che almeno hai una sistemazione sicura!". Poi è arrivata Lena ed è arrivato Roman e ci siamo tutti zittiti perché sembrava che le cose avessero preso una piega diversa e c'era nuova speranza nella Germania e nessuno voleva più Cascada per risollevare le sorti, perché ce la stavano facendo da soli. Poi esce l'elenco per il 2013 e credo tutti abbiamo pensato "ma davvero? Ma ora? Non siamo in ritardo?", però poi l'altro pensiero è stato MANDIAMOLA FINCHÉ C'È, CHE QUESTI SONO IMPREVEDIBILI. E ora andrà a Malmö.
E concludiamo con... ecco. Insomma, la nazione per cui scriviamo tanto, ma che ieri sera ci ha accoltellato più volte. In finale vanno gli State of Drama con la loro ballad da telefilm americano (andate a rileggervi la scena di ieri. Se no ve ne descrivo un'altra: è quel momento in cui i protagonisti del film stanno per fare qualcosa di grandioso, quindi una coppia limona, mentre un altro corre per raggiungere la sua fidanzata per non farla andare via, la fidanzata è sul treno che guarda fuori e aspetta la partenza e poi solitamente ci sono dei genitori ufficialmente soddisfatti dai loro figli e balle del genere) e i Ravaillacz - ovvero quattro vecchie glorie della musica svedese con una porcheria schlager che anche no.
In Andra Chansen Martin Rolinski che è stato il migliore di ieri sera con Caroline af Ugglas - che è stata banale, avendo ripreso la sua esibizione del 2009 e del 2007 aggiungendo un tot di persone sul palco.
Quinta: Janet Leon. Che non era male ed era brava, eh. Però SCANDALOSE le ultime posizioni: sesta la Fondell (che è stata davvero brava e poteva essere l'artista svedese a Malmö secondo me), settimo Eddie Razaz (che ha cantato dal vivo, a differenza del signor Ewald della settimana scorsa, e si meritava come minimo un Andra Chansen se proprio non si poteva) e ottava Elin Petersson, brava, ma uscita da quel concorso di P4 e gli svedesi non hanno apprezzato la novità.
Va beh, fa niente. Che annata buttata.