martedì 25 marzo 2014

Era anche l'ora, eh

La Russia ha finalmente degnato il mondo della loro presenza. Tra i video ufficiali sul canale Eurovision Song Contest, non nel mondo reale. Nel mondo reale è un po' ovunque e un po' a sproposito.

Ripercorriamo il cammino della Russia all'eurovision 2014? Sì, dai. Il canale russo aveva pianificato una partecipazione in grande. Nella loro mente la selezione sarebbe stata importante, con un programma chiamato Kto? (che significa Chi?) che prevedeva 25 canzoni e finale il 31 dicembre.

All'avvicinarsi della fatidica data un po' tutti sapevamo che questo Kto non s'aveva da fare, con conferma di rinvio a una data imprecisata a marzo e nuova deadline al 28 febbraio. Il canale russo puntava ad avere nomi importanti in nf, ma i nomi importanti ignoravano la faccenda. Nel frattempo la Russia ha deciso di prendersi la Crimea for teh lulz, attirandosi l'odio internazionale e distruggendo ogni residua speranza di attirare nomi importanti.
La faccenda Crimea ha un po' distolto l'attenzione dei media russi dall'Eurovision e non ha nemmeno procurato loro qualche nuovo talento (insomma, devo ricordarvi che la Crimea non si è nemmeno qualificata per le finali del Turkvizyon?), però ha continuato a distruggere l'immagine della Russia tra i fan dell'esc. Già l'immagine faceva cagare prima, figuriamoci ora.
Quindi la Russia ha pensato "ehi, questi ci fischiano! Ma IDEA! Mandiamo due gemelle minorenni, vediamo se i fan sono così facce di culo da fischiarle!". E così ecco la loro scelta. Le Tolmachevy Sisters, quelle che nel 2006 avevano vinto lo jesc con una delle canzoni più fastidiose di sempre. Fun facts: il cognome si legge tolmaciovni, è che i russi hanno una ë che si legge yo, ma nessuno si preoccupa di metterci sopra i puntini confondendo chiunque non lo sappia.

La canzone si intitola Shine (così, perché non si veda che probabilmente è una canzone tolta da un cassetto dove prendeva polvere dal 1997), i compositori sono Philipp Kirkorov e Dimitris Kontopoulos e gli autori del testo sono John Ballard, Ralph Charlie, Gerard James Borg.
Il testo è abbastanza divertente e consono al periodo, con cose tipo "cross the line a step at a time" e "maybe there’s a day you’ll be mine" che alla luce dei fatti più recenti sono una minaccia, chiaramente.


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