sabato 22 marzo 2014

La fenice.

Conchita la conosciamo tutti, giusto? Rappresenterà l'Austria all'Eurovision Song Contest quest'anno, è arrivata seconda due anni fa alla selezione nazionale, è stata scelta intermanete e bum, la gente ha fatto casino.
Perché insomma: se fosse stato un uomo vestito da donna - tutto bello depilato, scosciato e completamente femmineo - tutti avrebbero detto "oh ok" e l'avrebbero dimenticato. Invece l'ipocrisia vuole che la signora con la barba non piaccia. Da una parte dai moralisti dall'altra da quelli che la trovano un fenomeno da baraccone.
Chiariamolo: Conchita non è un personaggio ironico. È figlia del filone queer ed è un personaggio: vestito da uomo e senza trucco è Thomas Neuwirth, un vetrinista di un posto in mezzo al nulla in Austria, quando ha un vestito molto bello, una parrucca lunga e tanto trucco (ma molto nature, che certe donne dovrebbero imparare da lui) è Conchita Wurst.
Quindi: Conchita è un personaggio. Personaggio che viene interpretato dal suddetto vetrinista. Non vuole essere un fenomeno da baraccone, ma una scelta attoriale che io apprezzo molto. Le drag queen sono un mondo affascinante fatto di codici comportamentali e playback. Lui è un qualcosa di più: c'è una voglia di andare oltre, di trasgredire. Sarà che sto diventando troppo svedese, ma ogni volta che guardo Conchita non riesco a pensare nulla di male - né a vedere la barba. È il personaggio di una donna, anche molto sensuale volendo. Ma è qualcosa in più che non si vuole definire, mostrando anche la sua parte maschile.
A parte tutta questa cosa di gender theory super seria che non dovrebbe stare su questo blog (ma c'è troppa ignoranza nel mondo e sono tutti lì a indicare la donna barbuta. Come se non fosse un personaggio storico già presente in mille narrazioni!), Conchita ha presentato per penultima la sua canzone.
È stata una sorpresa quella dell'Austria: potevano trattarla come un progetto banale e farle cantare un pezzo uptempo super pop e sarebbe finita lì, come con DQ nel 2007. E invece le cose si fanno interessanti.
Rise like a phoenix è una ballad che sembra uscita da un film di James Bond. È epica, perfetta per la televisione, perfetta per una diva. Rimane quindi solo un dubbio: come reagirà la gente davanti alla drag barbuta? Io spero bene. Cioè: non da vittoria, sia chiaro, quel posto è già prenotato da altri, ma diciamo che quest'anno l'Austria ha fatto una scelta consapevole e artistica. Bravi.
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