lunedì 28 maggio 2012

C'era una volta a Västerås.

Ieri sera, in un momento di noia, mi sono messo a guardare video a caso sull'Aftonbladet. Il noto Corriere della Sera svedese - solo che non è così serio, è più un tabloid pieno di pettegolezzi... Ok, lasciamo perdere ed evitiamo di comparare la stampa svedese alla nostra!
Poiché siamo una realtà 2.0 e vogliamo fare contenuti - ma anche perché stiamo festeggiando ancora dalla finale dell'altra sera - vi proporremo una breve, ma intensa, storia della nostra vincitrice. Potrei pensare di ricordare ogni Lunedì un vincitore svedese, ma direi che ci penso un paio di volte prima di farlo!
Partiamo dagli inizi. È il 1983 e siamo a Stoccolma, il 16 di ottobre Lorine Zineb Noka Talhaoui nasce da genitori marocchini. Vive vicino a Västerås per quasi la sua intera giovine vita e poi decide che è tempo di diventare una cantante...
...e partecipa ad Idol.

Ok, avete appena capito che si liscia i capelli. Insomma: è il 2004, e partecipa alla competizione che ci ha regalato più cantanti negli ultimi anni dal Melodifestivalen. Arriva quarta, in questa edizione vince Daniel Lindstrom che ricorderete (ok, no), partecipa Darin Zanyar e partecipa anche un tizio che ho conosciuto a Stoccolma (Michele può confermare. Anche che l'ho scoperto il giorno dopo fosse stato a Idol). Esce un singolo ("The snake") in collaborazione con un gruppo, per un anno conduce un programma su TV400, e poi decide di sparire dalle scene e dal 2006 al 2010 lavora come produttrice e editor per TV3, TV4 e SVT.
La storia è abbastanza breve andando avanti: c'è subito il gran capitolo My heart is refusing me.

Ve la ricordate vero? Allora. A parte averla imitata in camera d'albergo in Dusseldorf, Loreen ha scritto e prodotto la canzone con Moh Denebi. Essenzialmente, usciti gli autori del Melodifestivalen è arrivato un bellissimo rumor che Måns Zelmerlöw fosse pronto a produrre e lanciare una ragazza. Loreen. Che però la gente avrebbe dovuto ricordare come Lorén dell'Idol del 2004, ma pareva nessuno riuscisse a collegare nome e faccia. Anche perché - come già detto - si è lisciata i capelli. Arriva al delta, finisce in Andra Chansen, Sara Varga vende l'anima al demonio e la buttano fuori. Ma non è così facile: la canzone dell'estate svedese (oltre al Björnstammen o come caspita si chiama) è proprio My heart is refusing me.

Autunno: esce Sober. È il tipico provino pre-Melodifestivalen. Le reazioni sono ovviamente ottime e quindi via col Mello: esce la lista degli autori. Loreen non c'è, ma ci sarà da qualche parte, lo dicono i rumor, e qualche mese dopo viene confermata la sua presenza. Con una canzone di G:son/Boström e tutti: ma si sarà bevuta il cervello? No, direi di no.

Febbraio/Marzo. La canzone diventa la preferita di tutti al primo ascolto. Alla vittoria (a parte Danny amareggiato) tutti sono sicuri che vincerà anche l'Eurovision Song Contest. Måns ammette: Euphoria non sarebbe Euphoria senza Loreen. La canzone appena ricevuta da Moh in preproduzione non ha la stessa verve, non ha lo stile di Loreen. Eppure riesce a prendere un prodotto di G:son/Boström e trasformarlo in una canzone vincitrice.

Che cosa ha premiato Euphoria? L'originalità. Dell'esibizione (molto intima, diversa da tutte le altre: solitamente si hanno mille inquadrature del palco, della gente intorno al palco, della grandezza della struttura, lei ha mantenuto l'attenzione su sé e sulla canzone - che sia anche frutto dell'esperienza come editor video di Loreen?), della canzone (grazie alla voce e allo stile unico di Loreen) e la passione.
E ora? Ora siamo pronti per Stoccolma.
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