giovedì 26 dicembre 2013

Santo Stefano, Santo Christer. - Top10 of Melodifestivalen 2013

Poi non dite che non rispettiamo le tradizioni. Per il quinto anno consecutivo abbiamo deciso di raccogliere i ricordi di questo 2013 e decidere di classificare e premiare anche le canzoni del Melodifestivalen. Tante sorprese in arrivo da questa chart! Non è vero.

10. Ulrik Munther - Tell the world I’m here
Non era male come canzone e gli effetti speciali erano fantastici, ma qualcosa non ha funzionato nella finale. Troppo presto per tornare? Troppo pop la canzone? Troppo lontana dal suo stile? Va beh. Noi un minimo abbiamo apprezzato e gli facciamo i complimenti, ma Ulrik. Pensiamoci assieme la prossima volta, che aspettavano tutti una tua vittoria e poi li hai delusi!

9. Janet Leon - Heartstring
Una canzone difficile al primo ascolto. Perché il passaggio tra strofa e ritornello era un salto mortale, ma lei ce l’ha fatta. Circa. Una delle poche vero uptempo di quest’anno con una produzione ottima, ma davvero difficile da apprezzare nel marasma generale. Però ci rivediamo nel 2014, Janet!

8. Elin Petersson - Island
Una piccola sorpresa. Lei tra le sconosciute tirate su da concorsi e non, una canzone dolce semplice ed efficace: la dimostrazione che non bisogna per forza arrangiare un pezzo con ottocento strumenti per creare qualcosa di armonico. Peccato che sparirà come molte altre prima di lei.

7. Sean Banan - Copacabanana
Spettacolo, divertimento, tanta caciara! Come si fa a non amare Sean Banan? Ok, l’importante è non amarlo abbastanza per volerlo all’Eurovision (perché, voglio dire, come fai a mandare uno che canta in svedese, balla, fa casino, cambia costume e poi spiegarlo agli europei? Perderebbe significato). Tra questa e quella dell’anno scorso non sappiamo quale preferire, ma divertiamoci e via!

6. David Lindgren - Skyline
David Lindgren porta tutta la roba che avrebbe potuto essere di Danny. E noi lo amiamo per questo motivo, anche se assomiglia più ad un chierichetto che cerca di cantare trip hop durante la messa della domenica. Ecco.

5. Amanda Fondell - Dumb
La sfattona. Cioè, la ragazzina artista! Voglio dire. Credo abbia poco più di vent’anni (o poco meno) e ha quella faccia da devastata che fa un attimo paura. Però ti amiamo Amanda, anche se nessuno ti ha cagato: per noi sei la scazzona più brava delle nuove generazioni.

4. Michael Feiner&Caisa - We’re still kids
Caisa è un pezzo di legno, fatemelo dire. Pezzo bello, gente che balla, Feiner due botte, suona il sassofono per fare scena, ma Caisa. Caisa, davvero. Era tesa, immobile e difficile da scastrare. Però gran bel pezzo. Feiner, per favore, torna con altri singoli super sexy!

3. Behrang Miri - Jalla Dansa Sawa
Immigrazione, diversità, divertimento, siamo tutti uguali, smettetela di odiarvi e iniziate a parlare! Ok, Behrang, ok. Noi che siamo persone tolleranti verso gli stranieri, però, possiamo solo ballare come pirla? Sì? Comunque grazie mille per Oscar Zia come backing e anche promosso nelle interviste, potevi tenerlo nascosto per altri anni.

2. Anton Ewald - Begging
Ok, se sapesse cantare sarebbe un mondo migliore, ma diamogli atto: ha fatto spettacolone ballando per tre minuti. No eh? No, non ci credo nemmeno io, è semplicemente un po’ person nel suo mondo. Però Anton è stata una sorpresa, perché non aveva una di quelle canzoni fuffa da Eric Saade che cerca di sedurre le ragazzine.

1. Martin Rolinski - In and out of love
Non ci sono altre parole per poter descrivere il nostro amore per Martin Rolinski. In and out of love è uno dei pezzi più belli del Melodifestivalen degli ultimi anni. Anche e soprattutto perché ha quel sound BWO che ci mancava abbastanza tanto. Grazie Martin, è stata un’annata bellissima grazie a te.
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